top of page

Fotografo ciò che non si vede.

Ho la certezza che la realtà non si esaurisca in ciò che vediamo, ma venga continuamente generata da ciò che immaginiamo.

Elimino la post-produzione per lasciare che luce, tempo e spazio rivelino una realtà sospesa, fatta di tracce, vuoti e visioni.

Nelle mie fotografie il tempo è dilatato, elastico, è un contenitore di molteplici azioni ed eventi simultanei.

La luce è il primo attore sulla scena, il tempo è il suo palcoscenico, e la fotografia rende reale questo immaginario in un presente irripetibile.

Il mio lavoro è concettuale, dove l’idea precede la forma. Eliminando la post-produzione e affidandomi alla tecnica fotografica, la mia pratica, ha una componente fenomenologica forte, la fotocamera come strumento di rivelazione diventa un portale per una dimensione invisibile, esplorando, il tempo, lo spazio, la luce. La ricerca si struttura all’interno del surrealismo astratto e del visionarismo contemporaneo.

La mia poetica si ispira all'approccio concettuale di James Welling e alle sperimentazioni luminose di Thomas Ruff, focalizzandosi su una fotografia "pura" che si pone come indagine visiva dello spazio e del tempo. Attraverso luce e sperimentazione, la mia fotografia diventa pensiero visivo, creando realtà autonome che trascendono la mimesi e trasformano l'immagine in concetto puro, lasciando emergere solo tracce, indizi, atmosfere sospese.

​​​

homeok.jpg
bottom of page